
Ben 2 su 3: tanti sono gli uomini e le donne under 50 che, su scala mondiale, presentano il virus Herpes Simplex 1 all’origine dell’herpes labiale. I risultati dello studio scientifico condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2015 fecero scalpore nel mettere in luce l’enorme quantità di persone (circa 3,7 miliardi in tutto il mondo) affette da questo virus che perlopiù si manifesta come herpes oro-labiale, caratterizzato dalla comparsa di fastidiose ulcere e vescicole su labbra, mucosa orale e aree del viso limitrofe alla bocca.
Un “visitatore” che la pelle di quasi tutti noi incontra almeno una volta nella vita… e che spesso rincontra, poiché questo virus rimane latente nell’organismo e tende a riattivarsi in determinati momenti: tra questi, i periodi in cui le difese immunitarie sono più basse, quando si è stressati, stanchi, in convalescenza, ma anche semplicemente in occasione del cambio di stagione. Un momento che porta con sé cambiamenti di clima, temperature e irradiazione: piccole ma significative “rivoluzioni naturali” che facilmente si accompagnano a disagi caratteristici, come appunto l’herpes labiale.


La primavera 2022 aggiunge poi un ulteriore spunto di attenzione al benessere delle labbra e delle aree cutanee circostanti. Almeno fino all’attesissimo 31 marzo e al relativo stop allo stato d’emergenza sanitaria, la mascherina continua ad accompagnarci in moltissime situazioni quotidiane… e, con lei, una maggiore predisposizione della pelle, coperta e spesso un po’ “soffocata” dalla mascherina, ad alterazioni che possono sfociare in piccoli disagi e irritazioni.
Per fortuna, la Natura offre anche stavolta un formidabile alleato: la pianta del tea tree e in particolare il suo olio essenziale, ottenuto dalla distillazione a vapore delle foglie di Melaleuca alternifolia. Non solo una “panacea” cara agli aborigeni australiani, ma un ingrediente dall’importante attività antifungina, antibatterica e antivirale rilevata a livello scientifico specialmente in relazione a un suo componente, il terpinenolo, la cui presenza deve rispondere a determinate percentuali definite per legge dal governo australiano come indice di qualità dell’olio essenziale stesso.
